Descrizione:
Oggetto di questo lavoro sarà il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, strumento processuale dotato di una lunga storia e tradizione giuridica che, nonostante le importanti riforme avvenute nel nostro ordinamento fin dalla sua introduzione avvenuta nella prima metà del ‘700, ha mantenuto pressoché inalterate tutte le sue caratteristiche procedimentali e le finalità per le quali detto strumento è stato pensato. Attraverso l’analisi della natura di questo ricorso, si cercherà di analizzare tutti gli aspetti che rendono peculiare tale strumento, approfondendo alcune problematiche che si sono poste a livello interpretativo in merito all’ammissibilità e permanenza nell’ordinamento dello stesso alla luce di importanti riforme dell’assetto normativo italiano. Nel primo capitolo verrà effettuato un excursus storico dell’istituto teso a ricostruire le varie fasi che hanno portato alla nascita del ricorso straordinario, del suo attuale procedimento e della collocazione all’interno dell’odierna legislazione. Nel secondo capitolo si procederà, poi, all’analisi dei vari aspetti problematici di quello che era, prima della recente l. 69/2009, il principale istituto di amministrazione giustiziale, ora considerato ricorso giurisdizionale vero e proprio dotato, quindi, di tutte le garanzie proprie del ricorso presentato al giudice amministrativo. Il terzo capitolo tratterà, infine e per completezza, della specificità del ricorso straordinario al Presidente della Regione Siciliana mutuato, sì, dal ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, ma caratterizzato da elementi propri dello statuto speciale della Regione Sicilia. In appendice si riportano, inoltre, una serie di casi pratici finalizzati a dare un esempio tangibile di ricorso straordinario e delle problematiche con cui il Professionista, nella propria attività di consulenza e difesa, si trova a fare i conti. Il lavoro qui presentato mira ad analizzare un istituto apparentemente secondario dell’ordinamento ma, praticamente, molto rilevante in quanto alternativo e complementare ai principali strumenti processuali correnti; tali caratteristiche sembrano confermate dalla resilienza della quale sembra essere dotato e dagli “sforzi” interpretativi di dottrina e giurisprudenza che lo hanno mantenuto in vita. |
