Descrizione:
Il libro nasce con l'intento di illuminare alcuni aspetti rimasti, purtroppo, in ombra nelle precedenti analisi del capolavoro mozartiano.
Ad esempio, si delinea finalmente una plausibile motivazione estetica al “taglio” del finale che gli autori hanno operato nella versione viennese (maggio 1788), rispetto alla precedente messa in scena di Praga (ottobre 1787): una scelta meditata e consensuale, indispensabile per disegnare il carattere “mitologico” a cui assurge qui la figura di Don Giovanni, grazie alla potenza della “poesia in lirica”.
Inoltre, sono esaminate alcune varianti testuali fra la partitura mozartiana e le diverse redazioni del libretto. Ebbene, i mutamenti di quei particolari terminologici o lessicali, apparentemente secondari, generano risultati sorprendentemente significativi sul piano compositivo e ci testimoniano l’intima consonanza che ha guidato il lavoro fra Da Ponte e Mozart.
Sempre spinto da riverente curiosità, sono andato a sondare, nel titolo dell’opera (Il Dissoluto punito. O sia il Don Giovanni), le implicazioni etimologiche del termine “Dissoluto”: non solo semplice epiteto, vagamente moralistico, ma raffinata chiave per accedere alla natura essenziale del Libertino, alle sue radici intellettuali ed esoteriche. Così, percorrendo queste direzioni finora inesplorate, accade di imbattersi, fra gli altri, in Dante, Galilei, Diderot, Shakespeare e nel “magnetico signor dottore” (Così fan tutte, atto II): Anton Mesmer, amico dei Mozart, teorico del magnetismo e precursore della musicoterapia.
In definitiva, si tratta di un libro ideato come contrappunto di voci finora mute o inascoltate e, se posso osare una piccola autocitazione, soprattutto “contrappunto ineguagliato fra due leggerissimi geni, tanto sapienti da rivoluzionare il melodramma con sommo divertimento e senza sprecare un motto per illustrarne la teoria, compito più consono ad un nano, futile e grato, sulle spalle di simili giganti.”
CARLO BOSCHI è docente di Storia della Musica ed Estetica Musicale in Conservatorio dal 1981 (attualmente, presso il Conservatorio “Alfredo Casella” di L’Aquila).
Giornalista dal 1984.
Autore di libri, saggi e articoli musicologici.
Socio fondatore dell’ISMEZ - Istituto per lo Sviluppo Musicale nel Mezzogiorno.
Membro della “Accademia Raffaello” di Urbino, della Japan Musicology Society e della Società Italiana di Musicologia.
Collabora con la Società giapponese “Le Muse”, per scambi culturali fra Italia e Giappone.
Tiene conferenze, masterclass e seminari in Italia e all'estero.
https://www.linkedin.com/in/carloboschi
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