Descrizione:
«L’opera di Caterina Falcone è così, unisce ad un profondo senso di dolore, quasi di smarrimento in esso, la ferma dichiarazione di intenti di quei pensieri che sono barlumi di luce, quasi di speranza, nella sua esistenza. La sua raccolta ha un’essenza che ricorda un viaggio dantesco, un viaggio infernale nel dolore provato ma che non porta ad un dio, quanto ad una consapevolezza, che sembra essere il dono più grande per un essere pensante.»
(dalla Prefazione)
Caterina Falcone è nata a Catanzaro il 13 luglio 1960, compie i suoi studi a Sondrio e a San Gallo (Svizzera), dove inizia i suoi primi contatti e la frequentazione dei poeti Vittorio Santoro e Salvatore Smedile. Nel 1980 è a Milano, dove si interessa di Filosofia e Psicologia della creatività presso l’Università Statale di Milano; allieva di Vanni e di Fornari, inizia anche il contatto con la psicoanalisi che la porterà ad iniziare un’autoanalisi e l’attività diaristica e poetica. Nel 1986 si trasferisce a Roma, città ricca di fermenti culturali a cui la sensibilità di Caterina Falcone non si sottrae. Nel 1988-89, infatti, si iscrive alla Facoltà di Magistero ora Terza Università e fonda insieme a un gruppo di architetti e ai pittori Uemon Ikeda e Carlo Lotti la Galleria d’arte “Gruppo Dieci”, che svolge per un biennio un’intensa attività di ricognizione dell’ambiente artistico romano, soprattutto dei giovani artisti in ambito internazionale. Poetessa del gruppo, partecipa a seminari di scrittura creativa svolti dal noto poeta della Beat Generation Gregory Corso e dalle sorelle gemelle Paola e Lorenza Mazzetti, note l’una in campo artistico e l’altra in campo cinematografico. Trasferitasi a Sondrio nel 1994, comincia l’attività di critica d’arte contemporanea scrivendo articoli per “Il Giorno” e per “Il Gazetin di Morbegno”, su cui tiene la rubrica Arteleggere. Ha lavorato per la Fondazione Credito Valtellinese, in particolare collaborando all’apertura di molte mostre. Attualmente legge le sue poesie su richiesta in varie manifestazioni. |
