Descrizione:
La pienezza dell?essere dell?uomo è nell?incontro dell?io con l?altro, nella condivisione della comune umanità. Legato all?io da uno rapporto di somiglianza e di prossimità e partecipe di uno stesso destino umano, l?altro non potrebbe mai essere o diventare un suo oppositore o un suo concorrente e tanto meno un suo nemico. L?altro è, soprattutto, il destino ultimo dell?io, il richiamo della sua massima responsabilità. Di questa comune responsabilità entrambi ? l?io e l?altro ? sono nello stesso tempo i soggetti e i destinatari, i garanti e gli esecutori.
I fili di un discorso sull?uomo e sul mondo sono dipanati e ritessuti sulla trama di un nuovo racconto sull?uomo, dove l?altro diventa la traccia della responsabilità dell?io. Non basta riconoscere all?altro la sua identità in rapporto all?io o affermarne la comune origine o la sua correlatività. È necessario disporre l?io e l?altro sullo stesso piano come due realtà plurali che si richiamano a vicenda e costituiscono l?espressione privilegiata dell?umano nel mondo. La responsabilità dell?io verso l?altro richiede che la responsabilità stessa si trasformi in azione con l?altro e per l?altro nell?assunzione della compassione come termine dell?azione stessa. Dono e perdono diventano, in questo contesto, i due paradigmi di una esistenza umana che fa del tempo presente lo spazio privilegiato del dono e nel perdono si riconcilia con un passato segnato dalla colpa e dall?offesa. Il perdono si dà solo dove c?è una colpa da perdonare e dove c?è la consapevolezza di dover compiere un percorso di pentimento. |