Descrizione:
Perché eros e pulchritudo?
Per risalire l?impervio crinale, da cui è possibile scorgere due abissi di incomparabile profondità, eros e pulchritudo, occorre sapere guardare, con attenta esegesi storico-critica, i rapporti intimi e segreti delle cose, le corrispondenze, le analogie, cioè il singolare intreccio di temi costituitosi tra i due topoi nella storia della tradizione filosofica dell?Occidente; nondimeno occorre prendere coscienza al tempo stesso della fitta rete di immagini, sottesa all?indagine speculativa, simile a un filtro opaco che interdice alla mediazione concettuale la sua piena esplicazione.
È un limite certo, nel quale tuttavia risiede l?inconfondibile risorsa del linguaggio filosofico: la sua capacità di restituire, e di tornare a definire con crescente puntualità, la costellazione semantica di eros/pulchritudo a partire dagli itinerari intellettuali più diversi. Lo scarto teorico che, da questo punto di vista, separa l?antico dal moderno è netto, ma non tale da offuscare il legame di continuità tra una concezione dell?eros come generazione dell?eterno nella bellezza, accadimento, evento e, per dirla con Platone, riflesso dell?ordine ideale dell?universo, e i complessi e variegati percorsi contemporanei offerti in questo volume. |