Descrizione:
Emanuela Orlandi. Un nome, un mistero. Lungo trentacinque anni e in grado di sopravvivere a ben due inchieste giudiziarie a causa delle fitte zone d’ombra che ancora oggi lo avvolgono. A cominciare dalla mancata identificazione dell’ultima persona che la vide pochi attimi prima che sparisse per sempre: un’allieva della sua stessa scuola di musica.
Questa lacuna – la più grave nell’enigma della scomparsa dell’adolescente vaticana – induce a chiedersi: perché un semplice fatto di cronaca è trasfigurato in uno dei tanti intrighi dell’Italia repubblicana? È davvero impossibile sapere quel che successe a questa giovane studentessa sparita nel centro di Roma la sera del 22 giugno 1983? In quei drammatici giorni, che cosa fu fatto sul piano investigativo? Quanto si scavò negli universi sociali e ambientali di Emanuela Orlandi? Come mai si parlò di terrorismo internazionale al punto da scomodare addirittura i servizi segreti? Ebbe davvero un ruolo la Banda della Magliana? E infine: perché il Vaticano innalzò fin da subito un muro di silenzio su quanto accaduto a questa sua cittadina?
Frutto di un’inchiesta condotta sul campo e a tavolino, in un viaggio tra documenti inediti e testimonianze di persone in molti casi mai ascoltate dagli inquirenti, questo libro, affrontando sopraffini depistaggi, “supertestimoni” di panna montata e reticenze al retrogusto di omertà, illumina versanti della vicenda mai esplorati e si configura come una bussola per arrivare alla verità. Una meta ancora possibile nonostante l’enorme lasso di tempo trascorso. Perché molto più vicina di quel che può sembrare. |