Descrizione:
Trieste. 1942.
Vera Bernardis vive sulla propria pelle un conflitto ormai all’apice della sua degenerazione.
Il barlume che riaccende le sue speranze è l’incontro, in un caldo pomeriggio di settembre, con il tenente Massimo Riva.
Tra le macerie dei bombardamenti, i destini dei due giovani si incrociano in un legame sincero e indissolubile, messo tuttavia a dura prova dal tragico andamento della guerra e dall’ostilità della famiglia Bernardis.
Vera, infatti, è ebrea e tale condizione, da quando Mussolini ha prescritto le leggi razziali, si paga a caro prezzo. Licenziati dai rispettivi impieghi, ridotti alla fame e abbandonati da coloro che credevano amici, i Bernardis sono strappati dalla loro casa e deportati a Mauthausen, proprio quando Massimo si trova al fronte.
Vera, privata della sua identità e costretta ad assistere impotente allo strazio dei suoi cari e di centinaia di innocenti, è testimone dell’orrore del campo di concentramento fino a che, dopo due anni, Massimo non riesce a trovarla, facendola evadere.
Scoperti durante la fuga, Massimo si sacrifica per mettere in salvo la ragazza.
Vera torna a Trieste, alla normalità. Ma è apparente, perché dopo un’esperienza tanto traumatica sembra impossibile ricominciare a vivere.
Ignara di cosa sia accaduto a Massimo, trova nella scrittura il solo rimedio ai suoi incubi.
Fogli di ricordi e lacrime, questi saranno la sua salvezza e l'opportunità, attraverso la loro pubblicazione in un romanzo, di far conoscere la sua storia. |