Descrizione:
Nella sua essenza, fare musicoterapia significa introdurre una differenza in un sistema bloccato, costruire un nucleo attorno a cui si verifichi un cambiamento. Pertanto, come nellevoluzione, anche nella musicoterapia, senza una dose di aleatorietà non vi è cambiamento, e senza cambiamento non vi è integrazione e, dunque, riabilitazione. Questi strani neuroni specchio che ci sorridono, rappresentano linatteso, unidea paradossale e balorda balenata per caso.
L'opera è divisa in due parti: nella prima, "Musica, autismo e neuroni specchio", si collega l'idea di Daniel Stern sulle sintonizzazioni affettive alle recenti scoperte sui neuroni specchio, e queste a loro volta con lautismo, supponendo unipofunzionalità dei neuroni specchio in questa patologia. Nella seconda, "Il canto di Matteo e altri racconti", si narrano alcune esperienze di lavoro particolarmente significative, che rappresentano una verifica sul campo delle premesse teoriche di partenza. Il racconto conclusivo, "Cane nero", introduce un finale musicale a sorpresa, nel quale si cerca di mettere in luce, oltre allaspetto relazionale, la componente musicale in musicoterapia. |