Descrizione:
Ad Artum la vita scorre pacifica, scandita dalla costruzione di una capanna, dalle battute di caccia. Animali da allevare e da consumare, quel tanto che basta: non uno di più! E poi ci sono le feste, come quelle per omaggiare la Grande Dea Madre o per una nuova nascita. Una facoltà, quella di generare, riservata soltanto alle donne, che per questo dono sono onorate e hanno il potere di prendere le decisioni più importanti in seno alla comunità. Siamo nel neolitico, molte tribù sono già stanziali, e c’è chi da tempo s’interroga sul mistero della vita. Finché qualcuno scopre che il maschio, almeno tra gli animali, non è affatto estraneo al processo di riproduzione. E da allora il mondo non sarà più lo stesso.
È quanto si narra nel primo dei due manoscritti abbandonati da uno sconosciuto sul tavolo di un bar a Parigi. Due racconti ambientati in epoche lontane fra loro, legati dal filo rosso di una domanda: da quando esiste il padre? Una questione che con troppa leggerezza, e forse troppo sbrigativamente, abbiamo messo da parte.
Padre da quando è un romanzo filosofico-antropologico con un progetto rivoluzionario. E se svincolassimo l’atto sessuale dalla pura funzione riproduttiva, com’era prima della scoperta della paternità, che ne sarebbe dell’umanità? Soprattutto, come sarebbe?
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