Descrizione:
Diviso in tre sessioni tematiche, il volume è occasione per una
ricognizione dei lavori più aggiornati sulla ricerca iconografica inserendo
fra gli ambiti di studio anche quello meno indagato della fotografia,
presente nel testo di Daniela Stroffolino, dove viene intesa
come ultimo traguardo della tecnica nella sperimentazione per la rappresentazione
della città dallalto, ma anche nel saggio di Silvain Mal-
Presentazione
froy che compie unapprofondita indagine sugli archivi fotografici
svizzeri.
Abbiamo dunque inteso da un lato posticipare i termini cronologici
solitamente ricadenti fra il XV e il XIX secolo con gli studi
sulla fotografia, dallaltro anticiparli con linteressante saggio di David
Friedmann sui disegni e i testi descrittivi delle città nel Medio
Evo.
Seguono studi monografici su tesori nascosti allinterno di palazzi
nobiliari come il ciclo di affreschi con soggetto urbano realizzati a
metà del Cinquecento nel Palacio El Viso del Marqués nel cuore della
Mancia o Musei e Biblioteche come il repertorio cartografico delle
città europee conservato presso la sezione Palatina della Biblioteca
Nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli.
La sessione più corposa riguarda naturalmente liconografia delle
città svizzere, a partire dallarea ticinese (Pier Giorgio Gerosa), fino
a Lucerna (Thomas Manetsch) e Ginevra (Nicolas Schätti).
Da queste indagini scaturisce in maniera assolutamente preponderante
lindissolubile connubio fra città e paesaggio rinvenibile a tutti
i livelli e per tutte le tipologie rappresentative, suggellato dallincredibile
numero di opuscoli turistici pubblicati dalla Orell Füssli fra il
1876 e il 1912 (Ewa Kawamura).
Dal paesaggio svizzero si passa ad una metropoli come Berlino
(Marc Schalenberg), la cui storia iconografica è ancora oggi poco indagata,
e rimanendo ancora in area germanica, agli elettorati ecclesiastici
di Colonia, Treviri e Magonza (Bernd Klesmann).
Il volume si chiude con due interessanti saggi redatti da studiosi
che collaborano da anni con il Centro di iconografia urbana: Maria
Iaccarino e Massimo Visone. Il primo va ad esplorare lambiente delleditoria
olandese, sviluppatosi in particolar modo nella città di Amsterdam
che diventa, a partire dai primi anni del Seicento, un eccezionale
centro di produzione cartografica; il secondo, invece si sofferma
sulluso di supporti alternativi per la rappresentazione urbana,
analizzando in particolare i bassorilievi marmorei a soggetto urbano
presenti su due monumenti sepolcrali del Seicento napoletano. |