Descrizione:
Alla fine degli anni Ottanta, Galatina non è davvero un paese per giovani. Ben prima del boom che ne farà una cartolina patinata per turisti, il Salento è tutto preso dallo sforzo di darsi una lucidata di rispettabilità, rinnegando a ogni costo uno scomodo passato contadino. Così si finisce per perdere la propria anima; o così la pensa Antonio ? uno come tanti, senz?arte né parte, insofferente al giudizio conformista della gente, con l?idea vaga che la vita sia altrove.
È fra i ragazzi come lui che l?eroina s?insinua seducente, e prende potere e presto imperversa e miete vittime, come una piaga biblica: un disastro di proporzioni tali da disgregare il tessuto sociale di una generazione. A caso e per capriccio, come una dea annoiata, si prende il figlio del primario, il bell?Alessandro, brillante e inafferrabile; e Gaetano, che paga al prezzo più alto la miope proterva ansia di riscatto del padre. Si prende Gigi-dagli-occhi-blu, sempre pronto a menar le mani e innamorare le ragazze; e Daniele e Marina e la felicità perduta di un?infanzia in campagna dai nonni. Discesi agli inferi, quasi sempre con un biglietto di sola andata.
A tessere le fila del racconto è Cristina, narratore tutt?altro che onnisciente, che nella Galatina di quegli anni bruciati vive il suo tragico delicatissimo romanzo di formazione, fra i sogni ordinari di una liceale di provincia e la distanza siderale dal mondo dei ?grandi?, da un?educazione impartita a divieti e interdizioni. La realtà brutale della tossicodipendenza e del contagio da Hiv si svela per gradi ai suoi occhi, in un percorso che è insieme dolorosa perdita dell?innocenza e consapevole conquista d?identità, fino a infliggerle il morso di una lacerazione insanabile.
Ma non c?è solo il drago, in quest?intensa lirica violenta favola rock. Ci sono gli angeli: qualcuno ha le ali lacerate e un velo di tristezza sugli occhi. E i cavalieri, con qualche macchia sull?armatura provata da terribili fendenti, e la perenne paura di (ri)cadere. Quelli del centro Athena, Lele e Luciana su tutti: la generazione che ha vissuto il ?77, l?ultima ad aver creduto nella rivoluzione; giovani per cui la parola ?impegno? ha ancora un senso, nonostante il fardello ineluttabile di un passato che torna a ri-mordere.
E ancora, in Salento rock c?è il coraggio disperato di legami che sfidano la morte, il sostegno di amicizie che resistono inossidabili alle intemperie e ai disinganni, il languore struggente dei primi amori, quelli per cui Ti-amo è troppo poco, quelli del Morirei-per-te. Perché, con le parole dell?autrice, «non è la droga la protagonista di questo romanzo. Sono i giovani di vent?anni fa. Gli stessi disagi, reazioni e destini diversi. Il punk rock e il grunge. La passione e il disimpegno. Le regole e la trasgressione. La siringa e la chitarra, o tutte e due. Un passato troppo recente per essere dimenticato». |