Descrizione:
Se nell?epos ?Essere e destino, avventura e perfezione, vita ed essenza, diventano concetti identici? (Lukács 2004: 24), configurando la totalità estensiva della vita all?interno di un mondo omogeneo, equilibrato, compiuto e conchiuso, dove il tutto è inserito dentro un senso preesistente, il romanzo, in quanto epopea borghese, pur aspirando alla totalità, non riesce a raggiungerla, in quanto ?la totalità estensiva della vita cessa di offrirsi alla percezione sensibile e la viva immanenza del senso diventa problematica? (Lukács 2004: 49). Ciò che contraddistingue il viaggio delle narrazioni epiche dai viaggi romanzeschi è da rintracciare, principalmente, nell?emergere del concetto di individuo, inteso come unicità e inimitabilità di ogni anima. A questo si oppone il concetto di comunità e collettività dell?epopea. La problematicità del romanzo si delinea a partire dall?emergere in scena dell?individuo, individuo votato essenzialmente alla ricerca. L?estraneità al concetto di ricerca e alla presa di coscienza dell?esistenza di abissi interiori dell?anima muove, invece, l?età dell?epos:
?A misura che l?anima va in cerca di avventure e ad esse si consegna, il vero strazio della ricerca e gli effettivi pericoli della scoperta le rimangono ignoti: quest?anima non mette mai in gioco se stessa; non sa ancora di potersi perdere e non la sfiora il pensiero di doversi cercare? (Lukács 2004: 24).
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