Descrizione:
È un gelido pomeriggio di fine novembre quando Roberto Politi, chimico siciliano, arriva nella tenuta della famiglia Furlan. Il suo compito è salvare i vitigni da un fungo, l’oidio, resistente a ogni trattamento.
Quella sera, in cantina, viene ritrovato morto, annegato in un tino pieno di mosto, l’enologo Giulio Visintin. Tutto fa pensare a un fatale incidente, ma il commissario De Stefano, siciliano anche lui, è perplesso. Intanto, il ritrovamento di un cumulo di terra vicino al luogo del ritrovamento evoca in paese la maledizione della leggenda del “pozzo d’oro”.
Roberto Politi, un po’ per natura e un po’ per formazione, si lascia trascinare dalla sua innata curiosità iniziando a indagare per conto suo. Nel frattempo altre morti si aggiungono a infittire il mistero.
De Stefano conduce una serrata indagine fatta in maniera tradizionale, di interrogatori e testimonianze raccolte che, tra menzogne e omertà, lo porterà vicino alla verità. Ma sarà Roberto Politi che, con una iniziativa personale, anche a costo di mettere a repentaglio la sua vita, riuscirà a chiudere il cerchio delle indagini e scoprire l’assassino, rivelando un fil rouge di passione e morte che lega Aquileia e Trieste.
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