Descrizione:
Racconto umoristico.
In una casa di cura per anziani, il famigerato Dr. Amadio semina il terrore con le sue diagnosi catastrofiche, e il personale scommette ogni giorno su chi verrà inviato d’urgenza in ospedale e con quale mezzo. Colpevole d’aver fatto perdere soldi a troppe persone, il dottore si crea nemici, in reparto, e la vendetta non tarderà a calare su di lui…
L'arte della medicina consiste nel divertire il paziente mentre la natura cura la malattia.
Voltaire
Un estratto:
Accarezzò maldestramente qualche paziente sulla testa e sbatté il cappellino del Signor Roncari nella ciotola di mele frullate che il vecchino stringeva fra le mani.
Camilla, un’addetta biondo platino – spoiler, era tinta –, lo guardò perplessa. «Dottore, si sente bene?» azzardò, con prudenza.
«Benissimo.»
Amadio fissava il lago blu con sguardo sognante e, lentamente, si sbottonò il camice.
«Fa caldo, oggi, non trovi?»
«Be’, siamo a maggio… Ma cosa fa?»
«Voglio sentirmi libero, come quelle farfalline laggiù… Volare, volare sui cespugli in fiore…»
«Dottore, si vesta! Annalisa! Dottore, no! O mio Dio!»
Alcune pazienti iniziarono a urlare di gioia e altre scoppiarono a piangere, dolendosi della giovinezza perduta. Da quando non vedevano un uomo in tutto il suo splendore? Da tanto, troppo tempo…
(Sospirone)
Le più furbe le picchiarono sulle braccia, perché tacessero. Che volevano fare, quelle sciagurate? Richiamare tutto il personale, e magari perfino la direzione? Che tacessero, non si vedeva tutti i giorni il medico di reparto sfilarsi camicia, pantaloni e mutande per avventurarsi nudo sul cornicione della villa. |