Descrizione:
Voglio cantare ai posteri e ai presenti
le gesta dell’audace magistrato
che inchiappettò d’Italia i più fetenti,
spedendogli l’avviso e il mandato,
dacché scoperse il giro di tangenti
fluttuante sotto la ragion di Stato;
e dire voglio degli scornacchiati
che mani e pié rimasero invischiati.
Questa l'ottava iniziale di Tangenteide, poemetto eroicomico sul periodo di Tangentopoli finito di scrivere più di vent'anni fa e oggi pubblicato al solo scopo di dare un rendiconto in versi di quanto avvenne in quella buia stagione e immediatamente dopo di essa. |