Descrizione:
Rileggendo queste poche righe mi sovviene il tempo in cui giovane, impaziente e scontroso, non sapevo soffermare lo sguardo, controllare i pensieri e frenare l’ambizione. Desideravo conoscere sopra ogni cosa, e non mi capacitavo di non riuscire a trovare le risposte. La speranza e la passione vertiginose erano costantemente soffocate dall’agonia da stress e mortificate dai tradimenti degli insuccessi. Davo la colpa agli altri, non sapevo vedere quali erano i limiti. Non vedevo ancora la prigione della logica e del linguaggio, che mi allontanavano dalla verità e generavano la dimenticanza. Sono dovuto cadere in basso per trovare la fede, dopo aver sfidato e giocato contro ogni cosa. L’entusiasmo che provo a rileggerle, si sintetizza nella libertà di non riconoscerle come mie, ma come una verità che c’è sempre stata e di cui mi è stato fatto dono.
Libertà opposte e vicine si rincorrono in un gioco di pensieri, che genera nuovi sogni, e si incontrano infinite volte per rincorrersi nuovamente. Girano intorno a noi e riempiono la nostra vita. Vorremmo anche noi rincorrerli e incontrarli, ma infiniti riflessi cangianti ci portano lontano, e ci viene infine il dubbio che esistano veramente. La fede ci rincuora e pensiamo di ritrovarli più lontano. Intanto seguiamo sogni che noi stessi ci creiamo, e ci attacchiamo a loro per dimenticare e allontanare gli altri.
[Il Maestro, estratto da ‘Introduzione al Poema di Amalia’]
[Quasi tutte le opere del Maestro si sono perse. I suoi studenti hanno lavorato a lungo per ridarne luce e testimonianza, realizzando alcuni volumi, come il ‘Trattato sulla logica e la matematica’, i libri sulla storia del Regno di Hadar, il libro sulla Scuola della Sperimentazione, moltissimi racconti, leggende.] |