Descrizione:
Un racconto potente e inquietante, che gela il sangue nelle vene come un urlo nella notte.
Un bambino fragile, massacrato dal bullismo più crudele ed emarginato senza speranza si rialzerà dal fango, strappando il proprio successo al destino in un incredibile scontro senza regole.
LA RABBIA È LA CHIAVE DI OGNI VITTORIA.
Una palestra di pugilato, prostitute buone e perverse, l’eroina e gli scontri politici degli anni di piombo. Il cucciolo timoroso si salverà dal Sacco Celtico, diventando un Cane feroce che sale sul ring della vita, azzannando tutto e tutti senza nessuna pietà.
Una battaglia senza fine, contro la sorte che si accanisce avversa e spietata, combattuta sempre sul filo del precipizio senza scrupoli e senza esclusione di colpi, resistendo un minuto di più. Ma dettare fino all’estremo le proprie regole alla vita, significa dover essere pronti a dettarle anche alla morte.
Un romanzo scioccante, una cruda storia di vita reale che squarcia il velo del falso buonismo e dell’ipocrisia.
Un sanguinoso grido di guerra per tutti coloro che strisciano sul fondo, senza riuscire a rialzarsi.
***L’AUTORE
Malatesta è un anarchico napoletano dell’Ottocento.
Mi piacciono gli anarchici ma più in generale mi piacciono le persone libere. Quindi nasconderò la mia identità dietro di lui.
Solo gli sciocchi invidiano la vita di un uomo guardandone un solo frammento, ma forse chi mi conosce ha ragione, sono diventato un uomo di un certo successo contro tutti i pronostici. Credetemi se vi dico che non c’è cosa che meno mi interessi.
Chi attraversa un’esistenza come la mia spesso si chiede cosa può farne. L’incidente ha chiuso un ciclo e ne ha aperto un altro. Solo allora ho trovato la risposta che cercavo. Raccontarla.
Sono un imprenditore piuttosto conosciuto in città. Ho un matrimonio alle spalle finito con amore e una figlia deliziosa che amo più di me stesso. Ma prima di ogni altra cosa sono un superstite. Incontro molte persone per lavoro e affari. Alcune finisco per conoscerle. Raramente stringo amicizie.
Tuttavia le osservo sempre, tutte e con molta attenzione.
Guardo il fondo del barile e vedo un groviglio di gente che striscia, senza riuscire ad alzarsi. Non trovano la risposta perché si pongono la domanda sbagliata. Si chiedono come, ed invece la domanda giusta è quanto.
Quanto desiderate davvero rialzarvi?
Quanto sangue siete disposti a sputare?
La libertà non è mai stata regalata a nessuno e riscattarsi è uno sport sanguinoso e individuale. Come il pugilato. Alla mia età mi posso permettere di affermarlo con certezza. Non tanto per quello che ho fatto o per quello che ho realizzato. Ma per ogni volta che mi sono rialzato. |