Descrizione:
Come può venire in mente a qualcuno, di tradurre in endecasillabi rimati centocinquantaquattro Sonetti (un sesto della Divina Commedia!), sapendo che di traduzioni di quell?Opera di Shakespeare ne esistono a centinaia?
Mi era capitato di imbattermi in una frase di William Wordsworth che definiva questi componimenti: ?la chiave con la quale il giovane campagnolo di Stratford-on-Avon, disserra il suo cuore?? e avevo cominciato a leggerli, ma davvero con ?l?occhio corto? ; e dal momento che mi era sembrato che i primi non rivelassero proprio nulla, anzi li avevo trovati ripetitivi e noiosi, la delusione, mi aveva fatto chiudere il libro.
Capii in seguito, che se è vero che Shakespeare in quest?opera apparentemente non rivela segreti intimi, è pur vero che proprio in quei primi sonetti, con un occhio più lungo, e confortato da traduzioni meno fredde, avrei potuto scorgere qualcosa di molto più interessante. |