Descrizione:
Attraverso il racconto, popolato di voci e testimonianze dirette, dei più sacri simboli degli indiani dAmerica, questo e-book immerge il lettore nella meravigliosa vastità della cultura dei nativi americani, e lo rende partecipe dellimpressionante potenza della loro spiritualità naturalistica e delle immagini che popolano, terse e grandiose, il loro e nostro mondo divino.
Numero battute: 195.000 battute pari a circa 120 pagine di un libro tradizionale.
Indice degli argomenti
Sacro Indiano (Wakan Tanka Ruota di Medicina Uomo Sacro Guerriero); Sacra Natura (Acqua Aria Terra); Sacre Direzioni (Est Sud Ovest Nord); Sacri Riti (Danza del Sole Ghost Dance Chanunpa Hanblecheyapi Inipi Dreamcatcher); Sacri Animali (Aquila Bisonte Castoro Cavallo Coyote Orso); Koyaanisqatsi
Le-book contiene anche una dettagliata biografia italiana e unampia appendice con le schede sui principali popoli indiani.
L'autore
Christopher Dubois
È nato in Belgio da padre francese e madre italiana. Dopo la morte di quest'ultima, avvenuta quand'era appena ragazzo, è stato abbandonato dal padre. Ha vissuto una giovinezza sbandata di cui parla poco perché detesta gli apologhi. L'incontro con la cultura dei nativi americani gli ha cambiato la vita. Oggi ha una famiglia, un lavoro, una vita normale. Ama i suoi figli, studia, non è uno scrittore di professione e attende il ritorno degli dèi.
Sacra e naturale: la civiltà dei nativi americani è stata l'ultima grande civiltà antica. Entrare in contatto con gli indiani d'America è come avere una macchina del tempo: una civiltà contemporanea che grazie alla sua identità e al suo isolamento conservava il patrimonio più grande delle civiltà antiche, come quella greca, la capacità di ascoltare ed entrare in intima connessione con gli dèi, le forze della natura. L'azione e l'interazione degli elementi naturali e animali così meravigliosamente illustrati nei racconti indiani agiscono nella loro vita come dèi: non solo presiedono o regolano l'esistenza collettiva ma vivono in essa.
È una condizione esistenziale che oggi abbiamo completamente perduto è questa la più grande aberrazione della modernità , che non possiamo più neppure immaginare e che forse sfioriamo, come una sorta di déjà vu, ascoltando le parole indiane.
Ma la macchina del tempo è ancora qui: è l'incredibile patrimonio di tradizioni, racconti, insegnamenti, leggende, canti, poesie che la tecnologia ha conservato in forma di documenti, libri, testimonianze dirette e che continua a riprodurre, riproporre, riraccontare in trasmissioni televisive, siti internet, e-book. Anche questo, nel suo piccolo, vuol fare la sua parte.
Poiché non siamo testimoni ma responsabili del mondo.
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