Descrizione:
SINTESI
Quattordici lettere per esaltare la vera dimensione, cioè la più delirante, della vita spirituale. Quattordici lettere firmate Gesù Cristo o, quando fa capolino uno spicchio di lucidità, architetto Johannes Baader detto lOberdada, il Dada Supremo. Area51 Publishing pubblica per la prima volta in traduzione italiana lopera di uno dei più folli e vibranti visionari dadaisti. Il tutto corredato da un testo di Karl Riha, il massimo esperto di dadaismo tedesco, e dalla missiva che nel 1943 Baader inviò a un capo di stato di cui non condivideva le scelte politiche e strategiche. Un certo Adolf Hitler.
LE-BOOK
Larchitetto Johannes Baader, grafomane con una fissazione per le missive da inviare ai grandi protagonisti della sua epoca, concepì questo bizzarro regalo non richiesto in quattordici parti (per tacer della postilla) in omaggio a Ernst Haeckel, leggendario uomo di scienza nonché fondatore del movimento monista.
Armato della sua proverbiale acribia, Baader si mise al tavolo e vergò una raffica di lettere ad alcuni dei grandi nomi del dibattito religioso e filosofico di quei tempi. Esse sono giunte fino a noi, in tutta la loro scoordinata potenza: quattordici lettere (lultima delle quali al Presidente della Cina), un preambolo dal sapore cosmico e una lunga postilla in cui Baader ribadisce il concetto cruciale della sua visione del mondo e della spiritualità: lUomo al centro, lUomo vero Dio e vero Cristo, a cominciare da lui stesso, cioè dal buon vecchio Baader barbuto, scorbutico e messianico come solo un dadaista può essere.
Hans Richter scrisse di lui: Col suo spirito di ribellione che non si fermava davanti a nulla, Johannes Baader è stata la massima espressione del dadaismo berlinese. Non era un artista, o meglio, non lo era nel senso classico del termine, ma la sua personalità si esprimeva in una chiave che può solo essere definita artistica. Era un posseduto, e la sua estrema spontaneità, in quei tempi di cambiamento, in quella società di ribelli, non era solo ben accetta, ma anche ammirata. Era un candelotto di dinamite che saltava in aria da solo.
Le Quattordici lettere del Cristo sono lopera più compatta e ipnotica di Baader, ritratto fedele della sua mente dinamitarda e specchio di unepoca convulsa e irripetibile.
LAUTORE
Di Johannes Baader si conosce per certo la data di nascita (Stoccarda, 22 giugno 1875) ma non quella di morte, che alcuni fissano al 15 gennaio 1955 in un villaggio della Baviera. Con Le Quattordici Lettere del Cristo (1914) disse la sua sui grandi temi religiosi allordine del giorno. Nel 1917 venne chiamato alle armi e riformato in quanto maniaco depressivo, poi corse (invano) per le elezioni del Reichstag. Sodale di Raoul Hausmann, collaborò con le riviste «Das Blaubuch», «Die freie Straße» e «Der Dada» e nel 1919 pubblicò il Buch des Weltfriedens (Libro della pace mondiale), primo nucleo di quello che sarebbe diventato lHandbuch des Oberdada, il suo Zibaldone. Per tutta la vita sostenne a intervalli regolari di essere il nuovo Messia. |