Descrizione:
la raccolta è divisa in quattro sezioni; quattro stazioni di un viaggio.
Chi scrive poesia vive in un altrove, in un non luogo ispirato dal corporeo, dal fisico: territori, paesaggi, quartieri,corpi, voci: genius loci. Lì nascono domande si ci si scontra con la realtà: oltreterra.
Lungo la strada si incontrano le parole che disegnano la mappa utile per orientarsi, si tracciano i confini di ogni probabile compressione, di ogni possibile espressione: in limine.
Così, si propone un itinerario, inizia una conversazione; con se stesso e con chi lo circonda. Si prova a raccontare ciò che si è visto, dove si è stati e ci s'accorge che, quell'altrove, sono le parole stesse, che le risposte stanno nella poesia senza fini: a-vocazioni.
con la poesia il viaggio si fa mediazione, come la parola, il poeta diviene media, come la parola.
Il poeta diventa parola per raccontare l'indicibile e se ne fa carico.
Nella parola la vita muore, nell'indicibile la vita si perde.
La morte va in scena tutti i giorni nel silenzio.
Alla morte va restituito il suo orrore, smarrito in quello spazio che si apre tra la vita e la sua rappresentazione attraverso i sistemi di comunicazione di massa; in quei pochi millimetri che separano l?orecchio dal telefono, l?occhio dal cristallo liquido.
Questa raccolta è solo un tentativo, modesto e del tutto istintivo di esplorare questo territorio, anche se è frutto di un lungo lavoro. Un itinerario una traccia tra luoghi ancora densi di mistero e sorprese. la ricerca no può che proseguire |