Descrizione:
Di fronte ad una città estesa ormai sullintero territorio, ovvero ad un sistema urbano-territoriale ben più complesso rispetto alla semplice e conosciuta città sono destinate a perdere senso ed efficacia molte delle tradizionali contrapposizioni dialettiche non solo quella tra città e campagna ma anche quella fra città compatta e città diffusa mentre diviene, invece, essenziale la capacità di costruire senza costruire, di sfruttare le occasioni di progetto per dare un significato agli spazi interstiziali e per riconnettere, anche, ma non solo, funzionalmente, quello che è cresciuto separato. Al centro di questo libro, curato dal Gruppo di studio Inu sulla città diffusa, vi è lidea che il mancato (anche se sempre invocato) controllo dellespansione urbana ha tra le sue cause non secondarie anche la mancanza di una
modalità definita, correntemente riconoscibile e praticata, di interazione positiva tra la città consolidata e la città fuori dalla città.
Di qui linvito a tralasciare le incrostazioni sedimentate nella prassi corrente, rassicuranti quanto inefficaci, e a immergersi nei meandri, nelle aporie e nelle disfunzioni dellesistente con curiosità
progettuale per riorganizzarne la trama secondo un nuovo disegno da riconfigurare a partire dalle opportunità individuate nelle singole situazioni e dai nuovi modi di vita. Si tratta, in realtà di una sfida ad allargare gli orizzonti del sapere progettuale al di là dei confini che tuttora lo condizionano; una scelta che ormai sembra obbligata, necessaria certamente per lintera città contemporanea ma che
forse non casualmente emerge con la massima evidenza proprio da questa riflessione sulla città fuori dalla città.
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