Descrizione:
Le parallele sono rette che conservano all’infinito l’equidistanza ed è errato ipotizzare tra esse una convergenza od una divergenza.
Eppure questa figura è stata usata, pur dovendo essere, anche per chi la proponeva – parlo delle convergenze – una reale assurdità, come infatti ebbe a rivelarsi.
L’autore, con le sue “divergenze”, vuole rendere palese il conflitto secolare (la distanza, appunto) tra il progetto cristiano della società, che è il collettivismo, e quello diabolico, che è l’individualismo egoistico e parassitario.
Ma il primo qui, su questa terra, rimane pura utopia, mentre il secondo vince e domina sempre.
Ai pochi cristiani spetta quindi il compito di portare avanti il sogno antico della giustizia per tutti, comunque.
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