Descrizione:
A Fara, piccolo centro immaginario di un Nord-Est immaginario, in un tempo imprecisato non lontano dal nostro, un giovane regista da poco rientrato in paese sogna di mettere in scena il "Tasso" di Goethe con l?aiuto riluttante dei suoi vecchi compagni di scuola. Ma il paese, e soprattutto gli amici, hanno sogni diversi. Il libro racconta la malinconica e comica storia del suo fallimento, tra incontri ed equivoci, alleanze e passi falsi, tradimenti e illusioni poetiche; un racconto in cui predomina l?ironia affettuosa e beffarda verso gli struggimenti del regista e verso la vanità mondana dei suoi antagonisti vittoriosi.
L'AUTRICE: Silvia Bortoli è nata a Venezia nel 1946. Ha pubblicato la raccolta poetica "Tutti i fiumi" (Anterem, 2000), "L?inesperienza" (Manni, 2003), "Quattro giorni a marzo" (Edizioni D?If, 2003), "Percezioni variabili" (Manni, 2005), "Come sono finita dove sono finita" (Cicero, 2011). Ha tradotto, tra le altre, opere di Hofmannsthal, Bachmann, Kleist, Fontane (Premio Monselice), Th. Mann (Premio Gregor von Rezzori). |