Descrizione:
In questo nuovo romanzo storico di ambiente genovese, Pier Guido Quartero situa l’azione dei suoi personaggi nel periodo, tra il 1746 e il 1825, in cui l’antica Repubblica marinara ha gli ultimi guizzi di vitalità per poi finire, dopo la Rivoluzione Francese e la parentesi napoleonica, annessa al Regno di Sardegna. Tutto ha origine nel momento in cui il Generale Botta Adorno, genovese di origine ma a capo delle truppe imperiali, decide di abbandonare Genova, dopo la rivolta iniziata da Balilla. Cinque muli carichi d’oro che si trovano nella retroguardia dell’esercito in ritirata vengono catturati dai contadini polceveraschi. Che fine fa quell’oro? La questione è complicata. Basti dire che ci sono di mezzo sia un mulino posseduto dal Generale in Val Borbera che una Confraternita cui questo mulino è stato assegnato: tutto allo scopo di aggirare il Fisco Imperiale (il mondo non cambia mai…) A dipanare la matassa sarà chiamato Pietro Traverso, un giovane Carlofortino nato nel giorno in cui la sua città è stata saccheggiata dai pirati tunisini e per questo destinato dal padre a una carriera nella Regia Marina Sarda, allo scopo di vendicare l’offesa portata ai propri concittadini. Con l’aiuto del suo mentore, Lorenzo Allegrotti, Pietro, dopo aver affrontato e sconfitto i pirati maghrebini, si recherà in meridione per recuperare il denaro sottratto ai genovesi e dedicarlo alla causa dell’indipendenza e dell’unità d’Italia, secondo l’aspirazione che in questa fase storica sta affermandosi nel cuore e nella mente dei migliori intellettuali del paese. |